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Il Vitruvio di Berardo Galiani, stampato per la prima volta a Napoli nel 1758, riscosse da subito il più vivo apprezzamento da parte degli intellettuali del suo tempo. Si tratta di un'opera di grande valore nel panorama della trattatistica storica, dato il rilievo senza precedenti attribuito nell'esegesi del testo all'intelligenza critica e all'interpretazione, informate da una lettura contestuale delle versioni note del "De Architectura", sia latine che volgari. Un intento critico di chiaro stampo illuminista sottolineato dal cospicuo corpo delle note che, assieme all'apparato illustrativo, opera dello stesso Galiani, traduce l'ambizione di riportare Vitruvio al centro del dibattito coevo sull'architettura.